22 aprile 2016

Lettere che prendono vita e il gioco didattico Oi

Se nei primissimi anni di vita si sviluppa la costruzione del linguaggio verbale, in quelli successivi, in generale attorno al quarto anno di vita, comincia a svegliarsi nei bambini, quasi come una magia, una enorme curiosità verso il mondo delle lettere.  I segni grafici che compongono il nostro alfabeto è un universo sconosciuto e affascinante nel quale vogliono, con i loro strumenti rudimentari, entrare. 
A un certo punto nella vita dei bambini accade qualcosa.  E' come se all’ improvviso si accorgessero dell’esistenza della scrittura, capace di trasmettere messaggi per loro indecifrabili, e allora, a volte quasi come un’ossessione, scrutano le lettere per cercare di comprendere il loro significato.  Percorrono con le loro piccole dita le linee che esse disegnano sul foglio, tentano di riprodurle producendo sequenze di geroglifici indecifrabili, compongono parole impossibili fatte di lunghe file di consonanti e poi chiedono agli adulti di leggere quello che hanno scritto, imparano, ancora senza saper leggere, a scrivere a memoria il proprio nome e, chi sa come, ne perché, lo ripropongono esattamente al contrario, domandano continuamente che cosa c’è scritto su tutti i cartelli.
I bambini desiderano fortemente varcare la soglia della scrittura per entrare in quel universo condiviso (soltanto) dagli altri. Questo passaggio significa un importante momento d’inclusione, anche qui si apre una nuova possibilità del relazionarsi con l’altro.

Le lettere diventano così i personaggi favoriti dei loro disegni.  Man mano imparano a riconoscerle e a nominarle, con un ulteriore passaggio capiscono che le lettere non rappresentano altro che suoni.  Quando riescono ad associarli e a metterli insieme il gioco è fatto. Ma quanto è meraviglioso quel momento dell’infanzia prima della scrittura! Come è bello riscoprire la magia delle lettere insieme a loro!








































Per accompagnarli in questo emozionante percorso Toc Toc propone un libro delizioso e un oggetto che, nella sua semplicità, si apre a una vasta possibilità di usi e di gradi di difficoltà.
Oi gioco didattico è uno strumento per lo sviluppo della manualità fine.  Dall' inserimento della stringa nei fori, la costruzione di figure libere, l’imparare ad allacciare le stringhe fino alla riproduzione di forme e segni definiti.  Oi è un gioco aperto a diverse possibilità, tra le quali quella di riproporre lettere e numeri a partire da un codice grafico di riferimento. Si, le lettere si possono anche cucire su una tavoletta di legno. Questo esercizio implica concentrazione e una grande capacità di osservazione.  Infine, una volta che il bambino conosce le lettere, sarà importante riuscire a farle seguendo un ordine determinato, quello della costruzione delle lettere stesse: per la “A” la prima linea dall’alto verso il basso, si ritorna al punto di partenza e si fa la seconda linea inclinata verso il basso e, per finire, il piccolo tratto orizzontale, da destra a sinistra. 
Oi, grazie alle sue dimensioni e al grande foro in alto, è facile da trasportare.  E’ stato pensato, in effetti, come un gioco da viaggio, un oggetto da portarsi dietro al ristorante o nelle lunghe attese… per cucire, ci piace dire, con i fili dell’immaginazione.




























































































































































Il libro che abbiamo scelto, invece, è la particolarissima storia di Marco Scalcione “a contro tutti. La rivolta delle minuscole”. Per trovare il libro adatto la ricerca è stata lunga.  Volevamo proporre per questa fascia un abecedario e, anche se diversi bellissimi libri ci avevano ispirato, quando abbiamo scovato questo lo abbiamo scelto immediatamente.  Quello che ci ha conquistato è il fatto che effettivamente, ed era quello che noi stavamo cercando, quando si entra in questo albo illustrato sembra di entrare veramente nel mondo delle lettere.  Animate, vive, con personalità propria. 
“Quel giorno la piccola a si era proprio stufata della solita prepotenza della grande A, per cui fece le valigie e se ne andò”.



E’ l’inizio di una storia piena di fantasia dove giocando, e con deliziosa ironia, si scopre ogni lettera e insieme, la differenza tra maiuscole e minuscole.
Una grafica essenziale è capace di dare vita ad ogni lettera, e, addentrandosi nel libro, si scopre come ognuna ha un carattere che gli è consono: B è una brontolona, la D denigrava la d, E evitava e, G gridava g. Le lettere, insieme alle parole, trasmettono emozioni.  Quando poi le maiuscole vanno alla ricerca delle minuscole (in sciopero) le trovano tra i disegni che raffigurano le parole… f si nasconde in un fiore, d è seduta sul divano, l nuotava nel latte fresco, q stava dipinta in un quadro.  Le lettere, quasi inscindibilmente, abitano nelle cose, stanno dentro, fanno parte di esse. 



L’albo, poi, presenta le lettere in corsivo.  Come mai questa scelta così diversa e coraggiosa?  Il corsivo, come forse sapete, è una scrittura oramai abolita dalla scuola elementare in diversi paesi (soprattutto nordeuropei) perché considerata in disuso.  Su l'uso del corsivo ci sono diversi dibattiti pedagogici; c’è chi lo sostiene fervorosamente, c’è chi lo considera inutile.  Il suo uso, ad oggi, è puramente nostalgico o ha qualcosa in più da offrire alla scrittura? Nel corsivo ogni parola è composta da un’unica linea che, ininterrottamente, la compone dall’inizio alla fine.  E’ la mano che, in un unico gesto, veloce, di getto, ricrea ogni parola e la divide dalle altre.  Non è questa una scrittura più intima e calida? Non è forse più immediata? Per noi il corsivo dona una grande dignità alla scrittura per quello ci piace riproporlo anche nella nostra grafica, quindi un punto ancora a favore di questo splendido albo illustrato!



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